Venezia sulla tela: intervista a Fabiana Toffano


I guizzi di luce che animano la mostra al Ruzzini Palace


Dal 4 luglio al 30 novembre 2025, il Ruzzini Palace Hotel ospita la mostra personale Guizzi su tela di Fabiana Toffano, artista veneziana dal tratto pittorico unico e istintivo. Ventidue opere che raccontano una Venezia intima e immaginifica, fatta di scorci sfumati, figure senza tempo e soprattutto luce - protagonista assoluta dei suoi dipinti.

Abbiamo incontrato l’artista tra le sale affrescate dello storico palazzo per parlare del suo percorso creativo, del legame profondo con la città e del “guizzo” pittorico che dà il titolo all’esposizione. Ne è nata una conversazione sincera, in cui Toffano ci accompagna dentro il suo mondo fatto di ricordi visivi, gesti istintivi e dialoghi silenziosi con il pubblico.

Ecco cosa ci ha raccontato.


1.  Venezia è protagonista dei tuoi quadri. Qual è il tuo primo ricordo pittorico legato a questa città?


Ho iniziato da bambina a manifestare interesse per tutto quello che è arte. Sono nata e vivo a Venezia, città d’arte per eccellenza, e sono sempre stata ispirata dal colore degli scorci e dei canali. Andavo a dipingere dal vivo, con cavalletto e valigetta dei colori ad olio, con il mio primo maestro, il fratello di mia madre, mentre con il cognato della mamma ho iniziato a realizzare bozzetti per le sue sculture in legno. Mio padre era maestro vetraio a Murano, un grande artista, stavo ore a veder nascere le sue opere su vetro.





I tuoi dipinti sembrano catturare la luce più che la forma. Qual è il ruolo della luce nel tuo processo creativo?


La luce è fondamentale nelle mie opere, è una ricerca costante, memorizzo visivamente i vari riflessi che filtrano tra le facciate veneziane e gli scorci dei canali per poi narrarla nei miei dipinti con pennellate decise e contrasti tra chiaro e scuro. La luce che filtra tra le arcate e l’architettura dei palazzi che cambia in continuazione, cerco di catturare non l’immagine statica, ma la luce che si trasforma con una incredibile velocità per poi riportarla sui dipinti con lo stesso movimento.


Il titolo della mostra è Guizzi su tela. Cosa rappresenta per te questo “guizzo”? È un’emozione, un gesto, un’intuizione?


È un gesto istintivo, veloce. Uso pennelli medio-grandi, non parto da disegni né da un’idee precise. È un riportare su tela le emozioni scaturite da immagini immagazzinate nella mia memoria e riprodurle in modo del tutto personale. La stesura del colore ha una gestualità rapida e decisa e i “guizzi” sono la mia firma nelle opere, sono movimento continuo, guizzo è proprio quel gesto circolare e immediato che dà forza e vitalità alla pittura.


Dipingi spesso angoli nascosti o scorci poco noti di Venezia. Come li scegli? C’è un luogo che ami particolarmente?

Non c’è una scelta vera e propria. Le mie sono vedute immaginate, non reali. A volte si intravede un ponte o un edificio riconoscibile, come il Ponte dei Sospiri, ma è sempre reinterpretato. Le finestre, le arcate, i contorni sono diversi. Creo una Venezia unica, sfumata, che esiste e non esiste allo stesso tempo. 


Nei tuoi quadri, le figure in costume sembrano attraversare il tempo, quasi come presenze sospese tra storia e immaginazione. Chi sono per te questi personaggi?

Sono personaggi che danno ancora più movimento al dipinto, non sono mai statici, passeggiano tra le calli e salgono sulle gradinate. Mi ricordano i personaggi dei tempi passati, misteriosi, indossano sempre dei cappelli a tesa larga e bombette, spesso si abbracciano. Sembrano sospesi, come dici tu, tra la storia e l’immaginazione. In prevalenza figure figure femminili, la sinuosità dei corpi femminili dona grazia ed eleganza.


Il Ruzzini Palace è una cornice molto diversa da una galleria tradizionale. Come hai vissuto il dialogo tra le tue opere e questo spazio storico?


Abbiamo scelto volutamente uno spazio storico per esaltare le opere, trovo che opere come le mie si sposino bene con luoghi come il Ruzzini, Scuola Grande San Teodoro dove ho esposto nella personale “Venezia” curata sempre da Silvia Landi nel mese di maggio scorso, Museo Guidi di Forte dei Marmi, due volte, nel 2023/2024 alla Galleria Europa di Camaiore nel 2023 e a febbraio 2026 è prevista una mostra personale presso la delizia estense del Verginese, Gambulaga in provincia di Ferrara, tutte curate da Silvia Landi. Le pareti affrescate, l’atmosfera d’epoca: tutto crea un dialogo naturale e armonico con i miei lavori. 


La tua pittura è spesso definita “istintiva”. Come bilanci impulso e consapevolezza mentre dipingi?


Le mie opere nascono da esplosioni di creatività ed energia dosata dalla consapevolezza che arriva dall’esperienza. La gestualità pittorica è quasi di tipo passionale, decisa e al tempo stesso in certi tocchi addolcita dal colore. Il pennello segue un ritmo interiore, è una fusione tra istinto e tecnica maturata nel tempo.


Qual è la reazione del pubblico che ti sorprende di più quando osserva le tue opere?

È molto importante poter essere in presenza durante le esposizione, purtroppo il Ruzzini è un hotel ed è molto difficile essendoci sempre una grande clientela, mi piace interagire con i visitatori e osservare quanta attenzione e curiosità osservano le opere, mi piace dialogare con loro e sentire le loro interpretazioni; è anche importante rispondere alle loro domande, per quanto le mie opere non abbiano bisogno di spiegazioni particolari. Ho osservato che i punti di lettura sono molto diversi da persona a persona.

 

In che modo la collaborazione con Silvia Landi ha influenzato o arricchito il tuo percorso artistico?

Lavorare con Silvia è stato un vero arricchimento. È un vulcano di idee. Io continuo a lavorare anche su progetti miei, ma con lei c’è confronto, crescita. È una curatrice appassionata, ha esperienza e visione, ed è una guida importante per chi lavora con lei.


Dopo Venezia e prima della mostra al Verginese nel 2026, hai già in mente un nuovo progetto o un tema che ti chiama?


Idee e proposte ce ne sono, difficilmente riesco a dire di no quando mi propongono qualcosa di interessante. Non mi fermo mai. Sto sempre lavorando, sempre pensando a un nuovo guizzo.

Scopri l’arte di Fabiana Toffano al Ruzzini Palace Hotel: un viaggio tra luce, emozione e scorci immaginari di Venezia, esposti nelle sale affrescate di uno degli hotel più affascinanti della città

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