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Ruzzini Palace vs Coronavirus

Ruzzini Palace durante l'emergenza: l'hotel dove ho lasciato il mio cuore

Tratto liberamente da una storia vera

Al contrario di ciò che si potrebbe pensare, un hotel non è solamente un luogo in cui dormire.
Non è solo il posto in cui passare un piacevole soggiorno durante vostra visita in una città che amate.


A inizio marzo 2020 ho passato una splendida settimana al Ruzzini Palace. Era la mia prima volta a Venezia, e va da sé che mi sono subito innamorata della città: la mia San Pietroburgo è certamente una città piena di meraviglie, ma quello che ho visto qui è totalmente diverso da ciò a cui ero abituata. Mentre camminavo per calli e campielli al tramonto,paesaggi mozzafiatosi paravano davanti ai miei occhi a ogni sguardo. Sembravano dipinti da un pittore del 1700, usciti direttamente daiquadri di Tiepolo e Lazzariniche si possono ammirare a ogni angolo dell'albergo. Ciò che più mi è rimasta nel cuore, però, è stata la visita alla Nuova Galleria del Vetro di Murano, organizzata dall'hotel.Vedere gli oggetti in vetro soffiato prendere vita nelle mani degli artigiani è stato incredibile, e confesso di aver comprato souvenir a volontà per tutta la famiglia.

Un'impeccabile gestione dell'emergenza

Tuttavia, il caso ha voluto che il mio soggiorno finisse in modo diverso da come mi aspettavo. Sì, perché il tempo che ho passato lì è purtroppo coinciso con un periodo molto difficile per Venezia e per l'Italia: a causa dell'emergenza Coronavirus, l'intera città è andata in lockdown. Nonostante ciò che accadeva, però, e nonostante i media non facessero che allarmare le persone e aumentare la tensione in città, lo staff dell'hotel sembrava non risentirne minimamente. Tutti avevano sempre il sorriso sulle labbra, uno sguardo gentile o una parola rassicurante. Il 12 marzo, ovvero il mio ultimo giorno, il volo di ritorno mi è stato cancellato, e così anche tutti gli altri voli. Non nego di aver passato dei momenti di panico davvero difficili, perché non sapevo davvero come tornare a casa. Ma è stato lì che tutto il personale ha dimostrato davvero la sua presenza.

Uno staff composto da persone, prima che da professionisti

Il direttore Sebastiano Cagnin, insieme ai suoi colleghi Mario, Stefano e Massimiliano, hanno fatto di tutto per aiutarmi e rassicurarmi. Hanno passato l'intera notte a cercare una soluzione, a mandare email e fare telefonate per mandarmi a casa nel modo più sicuro e rapido possibile. Nonostante non fosse loro dovere, hanno fatto tutto questo per me. E anche quando, a causa del nervoso sono scoppiata a piangere davanti a loro, nessuno si è scomposto e mi hanno sostenuta, perché hanno compreso la folle situazione in cui mi trovavo. 

Alla fine hanno trovato una soluzione in modo rapido ed efficiente,e sono riuscita a tornare a casa.Sinceramente, vorrei non averlo fatto, tanto mi sono trovata bene al Ruzzini!Hanno dimostrato che il loro hotel è fatto prima di tutto da persone, persone empatiche e comprensive, che amano il proprio lavoro e il contatto con la gente e popoli differenti, oltre che professionisti di altissimo livello.

L'amore e la gratitudine che provo per loro rimarrà per sempre nel mio cuore, e per questo 
ho parlato di loro a tutta la mia famiglia e ai miei amici, così che anche loro sappiano che a Venezia c'è un hotel in grado di fare tutto questo per i suoi clienti. Tornerò sicuramente a fare loro visita, eho già in programma di regalare un pacchetto per gli innamorati a mio figlio e alla sua meravigliosa moglie, in modo che possano provare anche loro questa bellissima esperienza.

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